ROSA
Sono stato io a spargere vermigli
Papaveri lungo un sentiero oscuro?
Ho fatto un sogno, ma – quale? –
Ricordarlo più non posso.
Eran forse tue quelle labbra?
Eran forse mie quelle mani?
Il profondo del mio frutteto – vuoto,
Nel portale – arde la luna.
Giorno si trascina dopo giorno,
Nei laghi saluto – le notti…
Quando fiorirai, o rosa?
“Io mai non fiorisco…”
“Io mai non fiorisco…”
È forse tua questa voce, o rosa?
Afferro parola dopo parola,
Giorno si trascina dopo giorno…
[Edizione principe: «Kurier Warszawski» 1911, n. 313. Dal ciclo Pieśni mimowolne in Sad rozstajny, 1912]