Con la raccolta di poesie di Primo Levi nella traduzione al polacco di Jarosław Mikołajewski, l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia arricchisce la collana de “I quaderni di Grodzka” dopo la pubblicazione di altri due “classici della poesia italiana” del Novecento, come Cesare Pavese e Giuseppe Ungaretti. La narrativa di Primo Levi è ben conosciuta in Polonia per la sua drammatica parabola esistenziale, legata alle vicende belliche ed alle sofferenze dei campi di sterminio, poco nota invece è la sua produzione poetica. Nei versi di Levi emerge un pathos creativo mentre si cimenta con cautela e “ad ora incerta” nella materia poetica, riconoscendo che in alcuni momenti “la poesia mi è sembrata più idonea della prosa per trasmettere un’idea o un’immagine”. Un approccio discreto, dunque, ma di forza morale, testimonianza di una tragedia vissuta in prima persona, come i versi scritti a mo’ di esergo per uno dei suoi libri più famosi, Se questo è un uomo:
“Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case /Voi che trovate
tornando a sera / Il cibo caldo e visi amici; / Considerate se
questo è un uomo, / Che lavora nel fango / Che non conosce
pace / Che lotta per mezzo pane / Che muore per un sì o per
un no…”.
Ugo Rufino